Edizione 2018
La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi.
Marcel Proust
Le Sale Cinesi del Castello di Govone sono la fonte di ispirazione della prima edizione di Creativamente Roero. Le sue sorprendenti tappezzerie raffigurano i processi di produzione della seta, del tè, della porcellana e del riso, offrendo, attraverso il filtro dell’arte, una opportunità unica di conoscenza dei principali cicli produttivi del passato in Oriente.
Indagare le tematiche relative al mondo del lavoro costituisce, ieri come oggi, un’effettiva priorità e i linguaggi artistici della contemporaneità possono dunque essere un utile strumento di dialogo e di analisi tra l’operosità tipica del Roero e la costante necessità di ricerca e di studio da parte degli artisti.
Simone Martinetto, Daniele Ratti e Saverio Todaro sono stati invitati perché ben rappresentano la scena artistica emergente del nostro Paese, ma anche per la loro capacità di trarre spunto da nuovi luoghi e da nuove comunità con cui interagire in modo propositivo. Il tema del lavoro è stato quindi da loro declinato secondo tre punti di vista differenti e tre differenti linguaggi.
Martinetto a Govone ha incentrato la sua video-installazione sul rapporto tra educazione e lavoro esaminando la trasmissione di saperi.
Ratti a Guarene ha valorizzato la Pinacoteca e la storia dell’arte qui racchiusa, creando situazioni innovative di condivisione con il pubblico.
Todaro a Castellinaldo ha prodotto un’opera di arte pubblica fruibile in un museo all’aperto, elemento di sintesi tra il paesaggio e la sua storia.
La vera scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel vederli con nuovi occhi. (Marcel Proust)
Nulla di più vero: l’arte ci aiuta a vedere in modo altro ciò che ci sta intorno e, restituendo consapevolezze e stimoli innovativi, crea positive, inaspettate interferenze grazie alle quali nessuno di noi si sente più come prima.
Patrizia Rossello
Direttore artistico Creativamente Roero